Claire Elise Boucher, nota al mondo come Grimes o come C, ha rilasciato una controversa dichiarazione ai microfoni di Mindscape. Il tema di questa chiacchierata con Sean Carroll era l’impatto degli sviluppi tecnologici sulla musica dal vivo.
Le dichiarazioni di Grimes
Grimes, molto semplicemente ha detto: «Penso che la musica dal vivo presto diventerà obsoleta. I DJ vengono pagati più dei veri musicisti. È un po’ come Instagram e quelle cose lì. Le persone in realtà gravitano verso un mondo pulito, finito, falso. Tutti vogliono essere in una simulazione. In realtà non vogliono il mondo reale. Anche se pensano di sì e dicono, ‘Sì, bello, musica dal vivo’. Se guardi a un numero reale di cose, tutti stanno gravitando verso il luccicante e perfezionato mondo di Photoshop».
Quindi Grimes o C, come vi pare, ha aggiunto che questo cambiamento non le dispiacerebbe affatto.
Immaginiamo un futuro senza concerti. Senza il sudore sul palco e il pogo sotto. Immaginiamo un futuro dove invece di fare una doccia e uscire, passiamo una foto su Photoshop e solo a quel punto possiamo andare.
E poi ve lo immaginate un mondo fatto di soli DJ? Magari pure di DJ mediocri, quelli che premono il tastino sul loro bel Macbook e fanno partire un remix in automatico.
Immaginatevi un remix per tutto da “Fear of the Dark” degli Iron Maiden a “Largo al factotum”, la famosa aria de “Il Barbiere di Siviglia”.
Non abbiamo già sofferto abbastanza con remix di dubbio gusto? Non abbiamo già dovuto sopportare per anni il remix de “Ma il cielo è sempre più blu” del mitico Rino Gaetano o quello di “Smells Like Teen Spirits” dei Nirvana?
La nascita della Distopia da Photoshop
Questa è vera e propria Distopia, accidenti, non sapremmo descriverla con un altro aggettivo!!!
Per non parlare poi di tutti i corsi di Photoshop che ci toccherà seguire solo per fare quello che una bella doccia fa da millenni: renderci presentabili! Per la cronaca, continuate a scegliere la doccia a Photoshop, noi della redazione ve lo chiediamo in ginocchio.
Comunque abbiamo già avuto i nostri profeti della Distopia. C’hanno già spaventato abbastanza “1984” di Orwell, “Fahrenheit 451” di Bradbury e tutto quel filone letterario che serviva come un monito per le generazioni ma che non sembra essere stato interpretato in tempo.
Quindi cara Grimes, per rispondere ai tuoi dubbi: no, il luccicante e perfezionato mondo di Photoshop ci fa schifo; vogliamo quello sporco e sudato del Rock’n’Roll. Quello che vogliamo tornare da un concerto sudati a schifo e senza voce. Vogliamo farci una doccia ed essere comunque presentabili senza bisogno del filtro con gli occhi giganti o le orecchie da coniglio.
A questo punto, sembra doveroso chiudere con un “remix” di una celebre frase che ci sentiamo di chiamare in causa per sostenere la nostra battaglia: Sesso, doccia e Rock’n’Roll! E non necessariamente in quest’ordine.